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il Caffaro
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Erio Panarari
sottolineatura
(1912-2002) fondatore del Comitato

Villa Pallavicini da un disegno di Erio Panarari            Una guida, un punto di riferimento, un esempio: questo è stato per noi Panarari, e ognuno conserva il ricordo e la testimonianza della sua apertura d'animo, della sua onestà intellettuale, della sua strenua passione civile. Socialista di vecchio stampo - di idee, più che di partito - da sempre schierato per la difesa dei principi di libertà e democrazia che gli furono tramandati dal padre Nino, non esitò, negli anni Cinquanta-Sessanta, ad aderire alle pionieristiche battaglie per la salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio condotte da uno sparuto drappello di intellettuali - architetti, storici dell'arte, urbanisti - sotto l'egida di Italia Nostra. Laureato in Architettura, ai vincoli e ai condizionamenti della professione di architetto antepose una scelta di libertà - in linea con il temperamento non incline a compromessi - dedicandosi all'insegnamento del Disegno e della Storia dell'Arte nei licei. Fu per molti anni professore presso il Liceo Cassini e nella veste di educatore molti allievi di allora, così come molti colleghi, ne conservano immutati la stima e il ricordo.

           Panarari sarà però ricordato specialmente per il suo grande amore per Pegli. A Pegli ha abitato e vissuto dall'infanzia, da quando la sua famiglia vi riparò dall'Emilia per sottrarsi alle persecuzioni fasciste. Ma soprattutto egli ha vissuto per Pegli, come solo un pegliese d'adozione, forse, sa e può vivere - assai più di un pegliese "nativo" - con quell'amore disinteressato e consapevole che discende da un sentimento, per così dire, di gratitudine: gratitudine di chi - foresto - ricambia il dono dell'accoglienza con l'impegno civile, profuso senza risparmio nella difesa della "sua" Pegli. Difesa fu la parola d'ordine che ispirò, per anni, la sua lotta contro la cementificazione della costa e delle colline, prima e contro il degrado e l'abbandono poi, quando allentatasi la morsa della speculazione edilizia, non meno pesanti conseguenze si dovettero registrare per l'inefficienza o, peggio, per la colpevole inerzia degli organismi amministrativi.

           Difesa di Pegli e del suo Territorio (in coerenza con la visione territoriale che gli era congeniale) fu per l'appunto il nome del comitato che fondò nel 1981. L'occasione fu la mobilitazione contro lo sciagurato progetto di localizzazione di impianti per lo stoccaggio del petrolio nella splendida valle del rio Gandolfi (val Varenna), che lo vide schierato in prima linea con l'allora Comitato di San Carlo. Dopo quella, altre battaglie seguirono nell'arco di quasi trent'anni - fino al 1997 quando, costretto dal progressivo degenerare di un'infermità di lunga data, dovette rinunciare alla presidenza operativa, assumendo la carica di Presidente Onorario che mantenne fino alla morte, non cessando di informarsi, di spronare e lucidamente consigliare, seguendo in pratica fino all'ultimo le iniziative del "suo" Comitato.

           Il Comitato conserva nei suoi atti memoria dell'attività del suo Presidente. Tra le altre cose, merita ricordarne l'impegno per la salvaguardia del litorale, in particolare la battaglia che si concluse con la traslazione della diga di sottoflutto, vista come premessa alla realizzazione del tanto atteso (quanto discusso) porto turistico: porto turistico che Panarari sempre sostenne, rigettandone tuttavia con fermezza le versioni speculative che furono in più fasi avanzate.

           Un impegno che ancora vogliamo ricordare - anche perché è oggi, con tutte le altre battaglie che furono sue, una nostra battaglia - è quello relativo alla biblioteca. Fu l'ultima sua fatica, e anche l'ultimo cruccio: Pegli deve avere una biblioteca, dove tra l'altro versare il suo cospicuo patrimonio di libri e documenti. In questo, forse, si ravvisa uno dei tratti più intimi e genuini del carattere e della figura di Panarari: la fede nell'uomo e nei valori di libertà, di democrazia, di identità e nel percorso di emancipazione e di crescita civile che gli è consentito attraverso gli strumenti della cultura.

           All'impegno civile si lega saldamente quello di studioso, che vogliamo infine ricordare, in particolare nella storiografia locale. Di ciò fanno fede i titoli pubblicati a partire dal 1991, qui di seguito elencati.

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Bibliografia
sottolineatura

Declino e splendore di Pegli turistica, Erga, Genova 1991

Pegli in cartoline d'epoca, Erga, Genova 1994

Socialismo, Fascismo, Resistenza a Pegli, edizione dell'Autore, Genova 1995

Vecchia Pegli in stampe e disegni dal '700, Coedital, Genova 1996

Pegli, quando c'era l'Azienda di Soggiorno, Coedital, Genova 1997

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