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il Caffaro
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Val varenna: oasi verde di Pegli o pattumiera di Genova?
sottolineatura

Val Varenna            Da anni il nostro Comitato si batte per contrastare il degrado indotto dall'attività di cava nella val Varenna, che si traduce in:

1. Rilevante danno all'ambiente e al paesaggio, con ripercussioni sul grave stato di dissesto del territorio circostante. Basti pensare alle frane di rio Taggin e di Ramaspessa, dove la Provincia sta investendo miliardi per tentare di arginarle.

2. Emissioni nocive (polveri) derivanti dall'attività di frantoio. Dietro nostra istanza alla A.S.L., l'eventuale rischio amianto è attualmente al vaglio delle autorità competente.

3. Danni alle opere stradali e disagi alla circolazione automobilistica e pedonale. Abbiamo più volte segnalato il protrarsi di una situazione che vede i camion delle cave transitare con 40 tonnellate e oltre, a fronte di un limite di 24 tonnellate.

           Delle tre cave ultimamente attive, due sono state dimesse.

           Nella cava del Chiesino (ex Coleol), l'AMIU ha insediato un centro che doveva essere di compostaggio (come tale finanziato dalla Regione con l'Obiettivo 2) e che invece funziona per stoccaggio e lavorazione di detriti edili e per la produzione di conglomerati stradali.

           Nella cava di Pian di Carlo si preannuncia la realizzazione di analogo impianto per stoccaggio e lavorazione di inerti (speriamo, almeno, non classificabili come speciali o peggio, nocivi).

           In altri siti di cave abbandonate (di fronte a Carpenara e loc. "Latta") il Piano Urbanistico del Comune di Genova prevede la localizzazione di impianti tecnologici speciali, tra cui non è escluso il famigerato inceneritore che la Provincia non sa più dove mettere.

Val Varenna            La Provincia di Genova sta conducendo ingenti e costose opere di bonifica delle frane e di sistemazione idraulica del Varenna. Ecco qui i risultati. Questo che si vede nella foto era uno dei tratti più caratteristici del medio corso del Varenna. Purtroppo l'esperienza insegna che ai disastri provocati dalle forze scatenate degli elementi, altri ne seguono per mano dell'uomo. C'è solo da sperare che alluvioni non ne vengano più (almeno così gravi) e che madre natura, col tempo, ci metta una pezza.

           Bisogna anche sapere che analoghi interventi (improntati agli stessi criteri) sono allo studio per il tratto superiore del torrente, tra Campo Silvano e San Carlo.

           Nelle foto si notano anche i disastrosi effetti della malattia del pino sui nostri boschi. E' già un po' che se ne parla ma nessuna delle autorità competenti sembra darsene pena. Per questo abbiamo sollecitato la Provincia, nella persona dell'assessore all'Ambiente R. Briano, affinché affronti finalmente la questione, nel quadro più generale del degrado dei boschi del nostro entroterra.

           Su questi e molti altri problemi di Pegli, il nostro Comitato svolge da tempo una intensa (anche se spesso silenziosa) opera di stimolo, pressione, protesta nei confronti di quanti, per competenza, sono responsabili. Ma è importante che i cittadini siano informati, e a loro volta partecipino, anche con idee e proposte che possono eventualmente indirizzarci.

           DIFENDIAMO LA VAL VARENNA!

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