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il Caffaro
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cava Tana dei Banditi in valle Varenna, Pegli
sottolineatura

Genova, 14 novembre 2002

           Al Direttore della A.S.L. n. 3
           Al Presidente della Regione Liguria
           Al Sindaco del Comune di Genova

           oggetto: cava Tana dei Banditi in valle Varenna, Pegli

           Con riferimento a quanto in oggetto e alle recenti disposizioni emanate dalla A.S.L. n. 4 in materia di inquinamento da materiali di cava, lo scrivente Comitato comunica quanto segue.

           In val Varenna, località Carpenara, è attiva la cava Tana dei Banditi in capo alla Frantoi del Tigullio Srl, che estrae e lavora materiali ofiolitici assegnabili al gruppo di Voltri o "pietre verdi" - rocce come è noto, e come hanno evidenziato i recenti fatti di cronaca, caratterizzate da più o meno rilevanti tracce di amianto.

           Questo Comitato ha già più volte lamentato - con esposti diretti al Comune e alla Regione - i disagi indotti da tale attività in relazione alla viabilità e al traffico. La strada di val Varenna, infatti, pur soggetta al limite di portata di 24 ql, è quotidianamente percorsa da mezzi che superano i 40 ql, con grave stress delle strutture e rischio per la sicurezza degli abitanti.

           Ora si aggiunge la preoccupazione per un rischio forse anche più grave. E non è tanto l'estrazione e il trasporto dei massi (per scogliere e opere marittime in genere) che preoccupa, quanto la lavorazione di frantoio condotta dalla Frantoi Tigullio Srl nell'ambito della cava. Detta lavorazione, che avviene a ritmi sostenuti ed è indirizzata alla produzione di tout-venant per massicciate stradali e ferroviarie, ha come effetto collaterale la dispersione nell'ambiente di enormi quantità di polveri minerali (si teme ricche di amianto), con conseguente diffuso e grave inquinamento.

           Ciò premesso, lo scrivente Comitato fa istanza presso le SS.LL. affinché, nell'ambito delle rispettive competenze, intervengano con l'urgenza che le dette circostanze richiedono, assumendo quei provvedimenti, anche coercitivi, che impongano l'immediata sospensione di uno stato di rischio incombente, il cui protrarsi riuscirebbe di grave danno per la salute e l'incolumità degli abitanti.

           Distinti saluti

           Il Presidente

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