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il Caffaro
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Progetti per Pegli
sottolineatura

dossier Progetti per Pegli            Il contributo della Facoltà di Architettura nasce da una convenzione stipulata nel 1998 tra l'Università e il Comune di Genova (auspice l'assessore all'Urbanistica prof. Bruno Gabrielli), su precisa iniziativa del nostro Comitato. A seguito di detta convenzione, per il triennio 1998/2001 il Laboratorio di Sintesi Finale sul tema "Architettura del Mare" (coordinato dal prof. Paolo Cevini) assumeva come ambito di studio il litorale di Pegli - da Multedo a Castelluccio. Dall'esperienza di laboratorio sono via via negli anni seguenti scaturite tesi di laurea sull'argomento, ed anche se si tratta di progetti che a volte sfuggono ad un'ottica realistica di concreta e immediata fattibilità (com'è ovvio, data la sede e le finalità), forse proprio per questo permettono di saggiare nuovi scenari, dischiudendo possibilità inattese e stimolando il confronto sulle scelte per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro territorio.

           Segue una selezione dei progetti sinteticamente illustrati con brevi stralci.


Tesi di laurea: Paola Badoino-Irene Frione, Progetto di sistemazione del litorale di Pegli nel tratto dal Risveglio a Castelluccio, a. a. 1999/2000 (relatore prof. Cevini)

chapuy            Il porto turistico (580 posti barca distribuiti su sei categorie da 6 a 18 m) ha il suo naturale retroterra nell'area antistante l'ex Ospedale, al piede del quale è prevista una struttura commerciale quasi interamente interrata e provvista di parcheggio proprio in struttura su quattro piani, accessibile direttamente dall'Aurelia. vista generale Dal livello più basso del parcheggio (quota 1 m s.l.m.) lo sbocco in banchina è assicurata da un by-pass sotto la sede ferroviaria e stradale. La copertura della struttura commerciale ipogea è sistemata a pubblica piazza, con tre vasche ampie ma poco profonde che lasciano filtrare la luce al di sotto: l'acqua ricorda che un tempo questa insenatura naturale era bagnata dal mare.

vista 1            Tenendo conto delle valenze ambientali e paesistiche dell'area a levante (Paviàn e Risveglio), si è individuata in questa zona (con qualche deroga ai rigidi criteri della funzionalità portuale) un approdo temporaneo per piccole imbarcazioni. In coerenza con i recenti indirizzi, inoltre, si è pensato il porto come un "pezzo" di città ovvero come un mix di funzioni diverse. vista 2 Passeggiata ed edifici (tra questi, oltre ai servizi, la sede attrezzata per il canottaggio, la scuola di vela e la club house con palestra) movimentano la scena e fanno da contrappunto verticale alla superficie orizzontale dello specchio acqueo. La passeggiata inizia dal "miradore" di Castelluccio e sviluppa un tracciato sopraelevato, costellato di piazzette con bar, negozi e agenzie per la nautica ecc. e corredato di elementi ombreggianti e sedute. vista 3 Per quanto riguarda la viabilità, l'accesso veicolare principale è a ponente (oltre la rocca di Castelluccio), dove si individua anche un'area "tecnica" con cantiere di primo soccorso, attrezzature per il carenaggio ed altre lavorazioni "fai da te" e limitati spazi per la sosta a secco dei natanti. vista 4 All'estremità opposta è prevista una sola via d'uscita (di emergenza) su via Zaccaria. Un terzo accesso carrabile è da piazza Lido, attraverso il parcheggio interrato. Numerosi e variamente dislocati gli accessi pedonali.


Tesi di laurea: Fabio Baccini-Fabio Carobbio-Simone Caviglia, Multedo: progetti per il quartiere, a. a. 2000/2001 (relatore prof. Cevini)

planimetria            Già nel secondo dopoguerra Multedo appare come un luogo lacerato, dove gli originari caratteri di natura, storia e cultura cedono sotto la spinta di una urbanizzazione selvaggia che sconvolge secolari equilibri. Sopravvivono alcuni preziosi frammenti (villa Lomellini ma non solo) e da questi, non da altro, dovrà trarre partito un'ipotesi di riqualificazione di ampio respiro.

           Da tali premesse la tesi sviluppa tre progetti. Il primo, alla scala urbana, affronta il riassetto degli spazi lasciati liberi dall'ipotetica dismissione del porto petrolifero e delle attività petrolchimiche: sezione nuovi servizi e infrastrutture, nuovi spazi per il tempo libero e lo sport ma anche per il commercio e le attività legate al fronte portuale: polo ittico (mercato e scalo marittimo), approdo turistico e residenze sul mare, cantieristica minore ecc. - il tutto con l'intento di operare una "ricucitura" tra la città e il suo fronte a mare.

schizzo            Gli altri due progetti affrontano alla scala architettonica l'ambito di villa Lomellini Rostan con le sue storiche pertinenze: l'area antistante che arrivava al mare e quella retrostante del celebre giardino settecentesco (concepito alla moda inglese dal Tagliafichi per l'ex doge Agostino Lomellino, personaggio di caratura internazionale ed esponente di spicco dell'indirizzo tardo-illuminista). museo Mentre l'uno indaga l'ipotesi di una nuova sede per il Museo Archeologico (ricavata in una suggestiva struttura ipogea nelle aree a monte e a valle della ferrovia), l'altro sviluppa un'intrigante re-interpretazione (non si può dire "restauro", data la debole e frammentaria consistenza dei resti) del giardino settecentesco - analizzandone le tracce e studiandone a fondo il raffinato carattere di paesaggio d'arcadia.


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