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il Caffaro
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Assemblea pubblica col Sindaco di Genova Marta Vincenzi
sottolineatura

petrolchimico - il secolo xix 4 giugno 2009 Nell'assemblea pubblica tenutasi a Pegli il 3 giugno 2009, il Sindaco di Genova Marta Vincenzi ha ricordato l'ipotesi di chiusura degli impianti di Carmagnani e Superba, ma ha fermamente ribadita l'intenzione di voler cercare una soluzione per delocalizzare (= spostare) in "ambito portuale" detti impianti.

Si ricorda che l'ipotesi della dismissione del polo chimico non è recente , ma ha origini lontane: a seguito della tragedia avvenuta nella Carmagnani nel 1987 fu firmato, dopo due anni, un "protocollo d'intesa" che prevedeva la cessazione di ogni attività petrolchimica a Multedo entro il 1991, protocollo evidentemente disatteso.

Marta Vincenzi giustificava la necessità di cercare una nuova ubicazione di Carmagnani e Superba adducendo a motivazione l'intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, che ha dichiarato di importanza nazionale le attività petrolchimiche svolte a Multedo.

Così le due industrie sarebbero disposte a trasferire i loro impianti, mentre lo Stato metterebbe i fondi per la realizzazione delle opere necessarie allo -spostamento.

Nella riunione citata però, Marta Vincenzi ha comunicato che avrebbe cercato in ambito portuale i luoghi adatti alla nuova localizzazione, che avrebbe portato in discussione a Roma, evitando, al tempo stesso dichiaratamente, di comunicare le ipotesi in campo.

Il giorno successivo, il Secolo XIX riportava un articolo in cui si svelava, fra le ipotesi possibili, assieme all'area adiacente alle acciaierie di Cornigliano, la localizzazione di Carmagnani e Superba in un riempimento nell'angolo della diga (dalla parte verso costa) in corrispondenza del Sesto Modulo Portuale del VTE, antistante quindi la zona di Pegli Lido. Si notava che la soluzione riguardante Pegli era più conveniente rispetto a Cornigliano, perché non richiedeva la costruzione di una nuova diga di protezione.

Appare immediatamente evidente che lo spostamento dall'attuale ubicazione in Multedo all'area portuale antistante Pegli Lido non risolverebbe il problema.

Infatti nel caso di ubicazione del polo petrolchimico di fronte a Pegli Lido le attività industriali si svolgerebbero a maggior distanza dalle case rispetto a Multedo, ma resterebbero egualmente molte reali criticità.

Se Multedo è afflitta da forme di inquinamento sia atmosferico che acustico, dovute a autostrada, ferrovia, porto e aeroporto, di alto livello, la zona di Pegli Ovest non è da meno.

Quest'ultima è attraversata dalla galleria della bretella ferroviaria di valico, costruita a suo tempo senza valutazione d'impatto ambientale, che è causa di percettibili vibrazioni negli edifici soprastanti dovute al passaggio dei convogli ferroviari, la cui frequenza è destinata ad intensificarsi nel futuro.

La zona è anche continuamente afflitta da altre forme d'inquinamento, sia atmosferico sia acustico sia luminoso, dovuti alla realtà portuale, all'aeroporto ed all'intensità del traffico sull'unica via di comunicazione che unisce il Ponente. Non sono neppure da sottacere i problemi sociali e di sicurezza in certe concentrazioni abitative locali.

Questo quadro ambientale gravemente degradato verrebbe aggravato dall'insediamento delle attività petrolchimiche che, tra l'altro, comportano un gravissimo rischio d'incidente.

E poi, circa la distanza dello svolgimento delle attività industriali petrolchimiche dalle abitazioni, è più che evidente che per la maggior parte delle case di Pegli tali attività non verrebbero allontanate e rispetto ad altre avvicinate!!!!!

Queste soluzioni sono certamente peggiori rispetto a quella, a suo tempo ipotizzata, di Calata Oli Minerali (che ottenne valutazione d'impatto ambientale favorevole), che fu accantonata per l'opposizione dei cittadini che vivono nel waterfront prospiciente.

Non si può ignorare che tutta la popolazione del Ponente cittadino sente già il peso delle trasformazioni avvenute negli ultimi decenni, che costituiscono un vero e proprio disastro ambientale, con cui si è affidato al Ponente cittadino gran parte del peso dello sviluppo industriale della Città e non si può ammettere che le sue condizioni di vita possano essere ulteriormente aggravate. Non si può ammettere che cittadini di uno stesso Comune possano essere trattati con tanta disparità. Si vuole credere fermamente che ci si possa rendere conto di ciò e che quindi si intraprenda un via che conduca al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini di Ponente.

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