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il Caffaro
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Lettera all'Assessore all'Ambiente e al Verde pubblico
sottolineatura
oggetto: tutela e valorizzazione del verde a Pegli

           Egregio Assessore,

           Chiediamo di poterLa incontrare per conoscere lo stato delle iniziative del Comune - i progetti o anche solo le scelte programmatiche e gli orientamenti - su alcuni temi di competenza del Suo Assessorato (ed anche di altri Assessori che abbiamo già incontrato), che stanno molto a cuore ai Pegliesi. Tra gli altri, l'annoso problema dei viali alberati, come viale Martiri della Libertà o viale Modugno, dove molti (troppi) alberi sono stati tagliati senza mai provvedere a reintegrarli, come sarebbe doveroso da parte del Comune - tra l'altro, con soluzioni idonee ad assicurarne la conservazione e l'integrità. In parecchi casi (per esempio gli aranci amari ancora di recente abbattuti in via Pallavicini) i tagli hanno rivelato che si trattava di piante sanissime. Come sani si sono scoperti gli ultracentenari esemplari di quercie e sequoie impunemente abbattuti gli anni scorsi in villa Doria: quasi a tradimento, vien da dire, perché abbattere piante del genere equivale a offendere un sentimento comune nella popolazione, e più radicato di quanto non si pensi.

           In altri casi, dove si trattava di esemplari vecchi e malandati (per esempio molti dei lecci di viale Martiri), si può solo amaramente recriminare che il rimedio sia stato ben peggiore del male: non era forse meglio tentare un recupero (eventualmente con potature drastiche) o, in alternativa, sostituire con esemplari nuovi?

           A questi interrogativi - che sono della gente comune - non si può rispondere trincerandosi dietro argomentazioni tecniche o pseudo tali, sia perché il grado di consapevolezza diffusa è tale da richiedere comunque un confronto (anche sul piano tecnico), sia perché la gestione del verde pubblico comporta ormai risvolti di ordine sociale e culturale che non si possono ignorare.

           A questo riguardo, un altro problema - da anni vergognosamente trascurato - è quello del restauro del lago di villa Doria (ed in generale di tutto il "bosco"). Dopo l'inaccettabile progetto comunale (che trattava questo importante monumento alla stregua di un qualsiasi "verde pubblico attrezzato", e che ha incontrato le giuste obiezioni nostre e degli organi di tutela), nulla si è più fatto e nulla risulta si stia facendo, mentre il degrado avanza e pone seri pregiudizi al recupero ed alla valorizzazione di un bene che in un paese civile sarebbe oggetto di grande attenzione, rappresentando un'importante risorsa anche sul piano turistico.

           Altri problemi che vorremmo sottoporLe, oltre all'ormai endemico stato di semi-abbandono delle aiuole e del verde d'arredo, riguardano il restauro della parte alta di villa Pallavicini (di cui si ventila il passaggio in gestione all'AMGA), e il verde di progetto della nuova passeggiata a mare.

           Nel chiederLe di incontrarLa, possiamo rassicurarLa che non è per amore di polemica: noi siamo solo animati dal sincero desiderio di contribuire - per quanto è nelle nostre possibilità - a migliorare una situazione che purtroppo non è delle più rosee.

           Grati dell'attenzione, porgiamo i nostri migliori saluti

           Il Presidente
           (Prof. Arch. Paolo Cevini)

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