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il Caffaro
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Il polo museale di Pegli nel piano di riordino dei civici musei genovesi
sottolineatura

           Riguardo al piano di riordino dei civici musei, una prima questione riflette l'esclusione di Pegli dalla ventilata partizione nei tre "poli", del mare e dell'avventura, di via Garibaldi e di Nervi. Circostanza questa, che induce a temere che si voglia smobilitare, dopo il Navale, anche l'Archeologico.

           D'altra parte, se si ammette che non tutti i musei cittadini debbano situarsi in centro - tra via Garibaldi ed il Porto Antico - e se un polo è già individuato a Nervi, con il Museo di Arte Moderna e la Raccolta Frugone, allora non si potrà non convenire sull'opportunità di confermare, all'altro capo della città, un polo museale a Pegli, con il Navale, l'Archeologico e le rispettive ville Doria Centurione e Pallavicini. Questo se non si vuole accelerare il degrado già in atto nel Ponente e se le parole decentramento e policentrismo non sono meri slogan elettorali, ma obiettivi (per altro conclamati) di questa Amministrazione.


Due sedi, un solo museo

           Il Museo Navale deve restare a Pegli. Ma questo non è in contrasto con l'opzione di un nuovo Museo del Mare al Galata, anzi.

           Genova è storicamente una città marittima e portuale, come poche altre in Europa, che dal mare ha tratto la propria identità e cultura. Ma proprio per questo, un Museo del Mare che non fosse soprattutto attento alla città sarebbe poco più di una replica (ancorché eventualmente accattivante, per via di una comunicazione più aggiornata) del "vecchio" Navale.

           Anche se la scarsa affluenza di pubblico (un dato che viene spesso evocato a riprova della presunta inadeguatezza del Navale) di per sé dice poco, perché è un dato comune a tutti i musei genovesi, da imputare in realtà ad una promozione insufficiente o inefficace, è comunque vero che il Navale, nella versione originaria in atto fino agli anni Ottanta (prima della spoliazione che di recente ne ha compromesso l'integrità), è un museo "vecchio". Vecchio nella comunicazione, che si rifà a criteri tradizionali privilegiando una conoscenza di tipo sistematico, con raccolte ordinate per tematismi e periodi storici. Vecchio nei contenuti, intesi alla celebrazione delle glorie di Genova sul mare - dall'epopea doriana e della Dominante a quella otto-novecentesca della cantieristica e delle grandi navi da crociera, non tralasciando la stagione tardo-medievale e moderna delle scoperte e delle esplorazioni geografiche.

           Il Museo del Mare dovrà porsi come qualcosa di diverso. Diverso non tanto e non solo nella comunicazione, quanto nei contenuti e nel programma. Al riguardo, riteniamo che la proposta di un moderno Museo del Mare non possa non assumere la centralità del tema città-mare (o se si vuole città-porto), su cui fonda il proprio statuto e la sua stessa ragion d'essere la città di Genova. Un discorso museale sul mare (sempreché voglia superare la visione coerente ma un po' datata del Navale) non potrà eludere la città, al contrario dovrà eleggerla a tema portante.

           Non Museo "del Mare", dunque, ma "del Mare e della Città": museo di una città sul mare, museo di Genova. Non è una questione nominalistica, ma di sostanza: se questo museo dovrà essere - come sembra ed è giusto - il luogo dove Genova si svela e si rivela, prestando al visitatore le chiavi di conoscenza in ordine agli aspetti propri della città (la storia urbana, anzitutto), allora occorrerà che alla dimensione marittima e portuale - propria di un museo del mare letteralmente inteso - si accompagni la dimensione urbana.


La proposta

           L'ipotesi che intendiamo discutere con l'Amministrazione - da verificare, naturalmente, sulla scorta di un progetto coerente - è dunque quella di un unico museo con due sedi complementari: quella di Pegli e quella del Porto Antico. La prima dovrebbe mantenere il profilo specialistico del "navale", sostanzialmente confermando l'indirizzo di storia della marineria (per cui è già largamente noto in Europa), integrato dal tema doriano (presente ma da potenziare, visto lo straordinario rilievo assunto dalla presenza dei Doria a Pegli, che si compendia nella villa Centurione Doria con il bosco ed il lago alessiano, nel palazzo Doria alla Marina e nel complesso agostiniano delle Grazie).

           La seconda dovrebbe assumere il profilo che si è detto sopra, naturalmente orientato, per l'evidente sinergia con le altre strutture ludico-culturali presenti nel Porto Antico, ad una fruizione turistica allargata, favorita da un indirizzo divulgativo in grado - senza eccedere nelle intemperanze scenografiche di certa disinvolta "museografia" - di stimolare la curiosità e l'interesse di un pubblico vasto.

Il Presidente
(Prof. Arch. Paolo Cevini)

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