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il Caffaro
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Civico Museo Navale di Pegli - progetto del nuovo ordinamento
sottolineatura

La seguente stesura integra (parti in corsivo) e rettifica (parti in grassetto) la bozza Campodonico del 31 dicembre 2002
(Paolo Cevini)

DUE MUSEI, DUE MODI DI VEDERE IL MARE (Galata per Genova - Pegli per le Riviere)

Per quanto riguarda Pegli:
1. Identità e immagine delle Riviere (eliminare "Pegli"). Il Dominio di Terraferma e le Riviere
2. Arenile e porto(a). Il concetto di porto(a) e la logistica dei trasporti marittimi e terrestri in antico regime
3. Introdurre, pur con gradualità, una nuova dimensione critica: l'attenzione alla cultura materiale o "archeologia del fare". Affiancare al Museo un centro di ricerca per dar vita e sostanza alle nuove sezioni in quest'ottica (rif. ISCUM)
4. Valorizzare le collezioni in un'ottica di servizio scientifico e culturale. Recuperare qui la Collezione Topografica (oggi in Sant'Agostino) e il Gabinetto Fotografico (oggi a Palazzo Rosso)
5. Valorizzare il "contenitore" monumentale

I TEMI DEL MUSEO DI PEGLI

Già i primi due punti del paragrafo precedente sono di per sé altrettanti temi (particolarmente significativo il secondo). L'elenco è dunque aggiornato come segue:

1. Identità e immagine delle Riviere. Il Dominio di Terraferma e le Riviere. Taglio sostanzialmente iconografico e cartografico (materiali vinzoniani - Atlante Massaroti - Confinium ecc.). Obiettivo: far capire al visitatore la qualità e la dimensione (anche politica ma soprattutto geo-storica e culturale) della Liguria di antico regime (rif. Quaini)
2. Arenile e porto(a). Il concetto di porto(a) e la logistica dei trasporti marittimi e terrestri in antico regime. La storia delle Riviere è storia di un'economia sul mare: il "sistema porto" come spia. Poi è intervenuto il turismo, con l'eversione d'immagine e di identità del XIX secolo. Obiettivo: far capire al visitatore la differenza tra la Riviera contemporanea e la Riviera pre-industriale (rif. Mannoni, Quaini)
3. Genova e le colonie. La Maona di Chio; le colonie del Mar Nero; Tabarca e i Lomellini di Pegli ecc. Obiettivo: far capire la dimensione e la qualità della presenza politico-economica genovese nei mari (rif. Balard o Bitossi)
4. L'insediamento doriano di Pegli (itinerario) in parallelo con la "curia" e i palazzi di città, il palazzo di Fassolo, l'insediamento di Loano (rif. Boggero)
5. Bastimenti, patroni e capitani di Riviera tra XVIII e XIX secolo. L'armamento mercantile (noli e contratti, un esempio in particolare: la "busca") e la vita di bordo
6. Cantieri e navi di antico regime. Le figure professionali (il maestro d'ascia); le tecniche e i materiali; i tipi costruttivi (modelli; nomenclature; contratti di costruzione). E' questa una delle sezioni più importanti. Obiettivo: far cogliere al visitatore la realtà costruttiva pre-industriale nei suoi risvolti soprattutto materiali (rif. Gatti, ISCUM)
7. Costruzione tradizionale di barche in legno ("storie" di uomini e barche). Recupero di testimonianze locali (parole e cose) con finalità anche didattiche: un mestiere ed un sapere a cavallo tra barche (da pesca e da diporto - eventualmente da competizione) e stabilimenti balneari (rif. Associazione Storie di Barche, ISCUM)
8. La pesca, le pesche. Tecniche e materiali locali. Economia della pesca e industria della conservazione (salagione, essiccazione ecc.): testimonianze locali (Alassio, Camogli, Noli ecc.). Fenomeni sociali legati alla pesca (migrazioni stagionali nel corso dei secoli: dal corallo alla Plata)

UN PERCORSO NELLA VILLA

Non metto in discussione l'opportunità di una sezione del genere, a condizione tuttavia:
- che non si tratti tanto di un percorso "interno" al palazzo (mi riesce difficile pensare ad una "ricostruzione" della vita e dell'uso, data l'assenza di arredi, non solo ma del presupposto di una fondata, esauriente "lettura" degli spazi), quanto di un "itinerario" più generale (l'itinerario doriano di cui sopra, sviluppato lungo la crosa di San Martino, da mare a monte) e soprattutto di un percorso nella villa - intesa questa nei suoi elementi costitutivi fondamentali: il palazzo, il giardino formale, il "bosco" con il lago
- che si recuperi, con la torre, anche il "bosco" e specialmente il lago dell'Alessi
- che si instaurino le condizioni per l'affermazione di una logica di "sistema" - il "sistema" della ville e dei musei di Pegli - a tal fine mettendo in stretta relazione anche logistica (oltreché organizzativa) villa Doria (con il Museo Navale) e villa Pallavicini (con il Museo Archeologico)
- che a tal fine si valorizzino i collegamenti con:
* la stazione ferroviaria (l'"imbarcadero" ottocentesco - concepito già in origine come "approdo" a villa Pallavicini)
* il nuovo terminal vaporetti (in corso di realizzazione)

LE SEZIONI

Conseguono in generale da quanto sopra. Rispetto alla bozza Campodonico propongo:
- di ridurre sensibilmente (se non eliminare) la sezione "medievale" (penso alla Commenda da un lato, a Sant'Agostino dall'altro), eccezion fatta per quei documenti (tardo-medievali e cinquecenteschi, per altro) che possono comunque rientrare nelle altre sezioni tematiche
- di dare nell'immediato visibilità a sezioni caratterizzate nel senso della "cultura materiale" o "archeologia del fare", come le "storie" di barche o la pesca (v. sopra), in previsione di un tendenziale indirizzo in tal senso

15 gennaio 2003

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